LA LIBERTE Nr 11

Giornale indipendente di tutti gli abitanti del Gibuti dell'opposizione.

Tutte le notizie che il regime di M. GUELLEH cerca di nascondere.

Versioni tradotte progressivamente in italiano, inglese e tedesco -
AVVERTIMENTO:
proviamo un software di traduzione automatica. I risultati sono medi. Non garantiscono una sicurezza / affidabilità totale dei testi. Ma speriamo di permettere ai lettori non francofoni di comprendere il senso degli articoli nella loro propria lingua. Decliniamo ogni responsabilità in quanto agli errori di traduzione. In caso di difficoltà o di incomprensione, grazie per riferirvi alla versione francese che è l'unica verificata dalla nostra organizzazione.

Sommario N° 11 del 5 al 11 dicembre 1999
- CHIAMATA A LA MOBILITAZIONE GENERALE PER LA LIBERAZIONE
DI TUTTI I PRIGIONIERI POLITICI
- LIBERAZIONE DEI TRE GIORNALISTI INCARCERA NEL SETTEMBRE 99
- AMIR ADAWEH, giornalista del Gibuti è torturato in Etiopia
su ordine di M. GUELLEH

4/12: CHIAMIAMO SOLENNEMENTE
A LA LIBERAZIONE DI TUTTI I PRIGIONIERI POLITICI
INCARCERATI IN GIBUTI.

Alla vigilia del Ramadan e dell'anno 2000,
lanciamo una chiamata al Presidente GUELLEH
affinché libera tutti i prigionieri politici
in un gesto di clemenza e di umanità.

COME PARTECIPARE ALL'OPERAZIONE?

05/12: (Richiamo) Venite numerosi il venerdì 17 dicembre a 18 h 00 per manifestare davanti all'ambasciata dal Gibuti a Parigi, in omaggio alla vittima del massacro di ARRIBA e per la liberazione di tutti i prigionieri politici. Fate saperlo intorno a voi. 06/12: Le petizioni affluiscono (+ di 150 già) sul nostro sito per sollecitare la Liberazione di tutti i Prigionieri politici in Gibuti - Grazie per la vostra mobilitazione... bisogna continuare ed amplificare il movimento... !
06/12: BLOCCO ALIMENTARE IN IL NORD - LE POPOLAZIONI CIVILI NON POSSONO PIÙ NUTRIRSI!!! 06/12: Nuovi attacchi contro la nostra azione.. La squadra di comunicazione della Presidenza sale all'interstizio sotto le identità di prestito... :
07/12: Manifestazione davanti all'ambasciata del Burkina Faso a Parigi, per sostenere i responsabile del collettivo che ha preso incaricati il ricerco della verità sull'assassinio di Norbert ZONGO

07/12: Apertura la settimana prossima a Parigi (nella settimana del 13/12) della Commissione bilaterale franco-del Gibuti. Chiamiamo le autorità francesi a sospendere ogni aiuto, finché la pace non sarà ristabilita in Gibuti.

07/12: Comunicato di Aden Robleh, Presidente del PND, per smentire il tentativo di usurpazione del nome del partito che ha fondato
10/12 CHIAMATA DEL PRESIDENTE DI L'UNIONE DEL GIBUTI DEGLI STUDENTI IN PAKISTAN 10/12: ALLERTA. L'ETHIOPIE TORTURA UN GIORNALISTA DEL GIBUTI - AMIR ADAWE -, SU ORDINE DEL PRESIDENTE GUELLEH.
 
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Tutti i numeri dal N° 0

 

COMMISSIONE MISTA SU LA COOPERAZIONE

APERTURA IN LA SETTIMANA DEL 13/12
DI LA COMMISSIONE BILATERALE FRANCO-DEL GIBUTI

Durante questa riunione, la Francia deve presentare gli assi prioritari della cooperazione per le cinque prossime anni. La riorganizzazione del sistema giudiziale e di accesso della magistratura raffigura tra questi punti.

Chiamiamo le autorità francesi ed in particolare il Ministero della Cooperazione a sospendere l'attribuzione di ogni aiuto francese, finché la pace non sarà ristabilita in Gibuti, che i prigionieri politici non saranno liberati e che i Diritti dell'uomo non saranno rispettati: arresto degli stupri, delle torture, degli internamenti arbitrari e delle esecuzioni sommarie ristabilimento della libertà di spostamento all'interno (soppressione di lasciare-passarli) ed all'esterno (restituzione di tutti i passaporti),

Come l'abbiamo constatato, la guerra civile è stata rilanciata immediatamente appena il Governo dittatoriale ha ricevuto i primi versamenti del FMI. Un'importante operazione " detta di rastrellatura " è in corso nel Nord del Paese. Sono le popolazioni civili che sono le vittime: éxécutions, torture, stupri blocco alimentare di Tadjourah e di Obock.

Beninteso, il denaro della Francia è (è stato / sarà) utilizzato dai dirigenti per la Guerra contro le popolazioni senza difesa.

La Francia non può continuare a garantire questo regime che schernisce i Diritti dell'uomo ed a dargli i mezzi finanziari di mantenersi allo scapito di tutto un popolo. Questo governo mente senza arresto: aveva preso l'impegno di ridurre il numero di militari per dare l'illusione che si piegava alle esigenze del FMI. Poi, utilizza questi aiuti per rinforzare l'esercito Nazionale abitante del Gibuti. 400 / 450 nuovi soldati dell'ethnie Somalia sono stati mandati ultimamente in rinforzo nel Nord, per battersi ai lati dell'AND, della Polizia e della Gendarmeria mobilitata. Queste due ultime armi essendo mobilitate anche in questa operazione di un ampiezza invraissemblable.

La nostra Associazione seguirà con la più grande vigilanza le decisioni che saranno prese all'epoca della conferenza.

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POSTA DEI LETTORI
riprendiamo in modo anonimi (per garantire la sicurezza degli autori) il contenuto integrale delle lettere che ci sono inviate. Per evitare ogni polemica ci ha scelto volontariamente di non rispondere alle critiche.

Pubblicheremo in compenso i messaggi dei lettori che augurano rispondere.

approvo sinceramente la vostra azione faccia ha questo dittatore

Lasciamivi innanzitutto augurate una molto buona fine di anno ed un buona
inizio di ramadan se lo fate.
Poi esprimo i miei sinceri rispetti ed il mio sostegno per l'azione che voi
fate ai prigionieri politici del mio paese.
Non sono umanamente di accordo del tutto della sorte che subisce questi uomini
da parte di Mr Guelleh.Je chiedo dunque al Governo del Gibuti il
liberazione senza condizione di tutti i prigionieri politici.
Ed io approvo sinceramente la vostra azione faccia ha questo dittatore er ha questo fatto.
Personalmente mi chiamo AI, ero studente nel Nord della Francia e
attualmente vivo negli Stati Uniti.
Vi dico ha molto presto e buona fortuna per il seguito.
Avete il mio sostegno e spero di aiutarvi nel vostro combattimento così Allah io
lascia il vita INCHA Allah....

A.I.

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Chiedo ha M Isamel Omar Guelleh di rilasciare tutti i
prionniers politici prima del noouveau millenario. Tra poco,
questo sarà avuto il suo giro di andare un filo di vacanze
ha Gabode.

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Sollecito la mansuetudine del Governo abitante del Gibuti ed esortarelo ,comme delle centinaia di uomini per il mondo che vogliono vivere la loro vita su terra senza animosità ed in buono entente,à riportare la sua politica che mira gli oppositori al regime in posto. È anormale di trattare l'uomo dall'opposizione per il disprezzo ,la costretto e la tortura ...Un regime si alza ascoltando e lavorando coi suoi avversari. Auguro la liberazione dei prisoniers politici di questo paese ed aggiungere la mia richiesta a quella di quelli che non è indifferenti a ciò che accade laggiù.
JPS VERSAILLES FRANCE

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La squadra di comunicazione della Presidenza sale all'interstizio... sotto le identità di prestito... per attaccare la nostra azione. sui temi:

" Tutto va a meraviglia, contrariamente ai vostri affirmantions quotidiani. Lo confesso, certe cose non sono corrette, i diritti dell'uomo sono baffoués certe. LE VOSTRE AIUTI FINANZIARIE, POTETE CUSTODIRLI PER VOI.....

CIAO,

A CREDERE CHE GIBUTI EST UN PAESE LIBERO ED INDIPENDENTE.
Lasciatemi innanzitutto vs ringraziare per la fraternità e la simpatia al quale voi
provate per djibouti ed il suo popolo. Ma lasciate anche dirvi Merda
per ciò che fate attraverso questo sito..........
DICIAMO QUESTO È ABBASTANZA!!!!! RASI IL BOLE!!!!!
Raccontate qualsiasi cosa sulla nostra terra cara, come se era la fine per djibouti e che era alla deriva. Ma no, tutto va a meraviglia, contrariamente ai vostri affirmantions quotidiani. Lo confesso, certe cose non sono corrette, i diritti dell'uomo sono baffoués certe,
ma è un affare DJBOUTO-del Gibuti
E La Biancheria Sporca, lo Si Lava In FAMILLE(entre del Gibuti) Dunque Grazie I francesi
SI POTRÀ ACCADERE DI VOI!!!!!!!!!!
AREF EST UNO DEI NOSTRO, LO STATO SAPRÀ UN GIORNO I SUOI VALORI, E SUE POTENZIALI.
per guedi e moumin e gli altri... hanno apprezzato tutti al pane sacro e sono passati da là essi anche.......
DUNQUE, SVP ARRÊTEZ LE VOSTRE MENZOGNE. E LE VOSTRE AIUTI FINANZIARIE, POTETE CUSTODIRLI PER VOI.....

SI HA FIDUCIA AI NOSTRI FRATELLI E SE NE NON È FIDARSI!!!
CREDETE CHE GIBUTI NON ESISTEREBBE SENZA LA FRANCIA, OH NO!!!!
MONUMENTALE ERRORE!!! ALTRI HANNO VISSUTO SENZA E VIVRANNO SENZA VOI.....
ALLORA PERCHÉ NON GIBUTI!!!!!!!!!!!

Mr CHAAL-CATLAUD o io sanno ancora che cosa!!! PENSARE-S'Y A DIMENTICARE GIBUTI
afflitto per l'ortografia dei nomi.

PENSO CHE QUESTO MESAGE PARAÎTRA NEL VOSTRO GIORNALE, A MENO CHE SIATE ANTI-DEMOCRATICI, HO PLAINEMENT IL DIRITTO DI AVANZARE LE MIE OPINIONI CHE SONO CONTRARI AL VOSTRO.. NON SIA NON QUESTO MR ESSI O DICENDO COSMOPOLITI.!!!!
E LA XENOFOBIA, LO HO INCONTRATO PERSONELLEMENT A SCOMMESSA....

SALUTI..........

P.S: non dimenticare di inserire il messaggio nella vostra prossima edizione..

da parte di un del Gibuti fiera dei loro.!!!!!!!!!!!!

Per Waber AXM (?)

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Caro amico,

La vostra lotta accanita per la libertà in Gibuti ha appena conosciuto uno
successo. I tre leader dell'opposizione (Spumò AHMED, Generale ALI
MEÏDAL, DAHER AHMED) sono liberati dal regime che dice che " è a causa del mese benedetto del ramadan ". Ma ci sono beninteso delle decine di altri detenuti
politici e soprattutto Gibuti rimarrà una dittatura finché il regime
in posto non accetterà l'instaurazione del pluralismo politico e del
democrazia. Occorre che il regime riconosca l'opposizione, ciò che non è
non il caso oggi.

AR

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- MOBILITARE PER COSTRUIRE -
AZIONE DEL CIAD PER L'UNITÀ ED IL
SOCIALISMO (ACTUS)
FEDERAZIONE DELL'EUROPE-SEZIONE FRANCIA
54, passaggio dei Becquerelles 80 000 AMIENS (Francia)
Tél: 03.22.92.02.39 fax: 03.22.72.05.66 e-mail: actus@club-internet.fr

AMIENS, IL 06 DICEMBRE 1999.


A SIGNORE IL PRESIDENTE GUELLEH,
REPUBBLICA DEL GIBUTI

SIGNORE IL PRESIDENTE,

ALL'alba del terzo millenario ed in questo periodo particolare di ramadan dove la tolleranza è di collocamento da tutti i credenti, veniamo per il presento chiedervi la liberazione senza condizioni di tutti i Prigionieri Politici abitanti del Gibuti.
Osiamo sperare ancora che il vostro sentimento in quanto essere umano vi condurrebbe a rispetto i Diritti dell'uomo. Questi ultimi lo porterebbero così su ogni altra considerazione.

Volete gradire il Presidente, l'espressione dei nostri sentimenti i migliore e ringraziamenti anticipati.

Per la Federazione di Europa-sezione Francia dell'ACTUS
Il Segretario Generale
LEY-NGARDIGAL DJIMADOUM.

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" Chiedo al Governo del Gibuti la liberazione senza condizione di tutti
i prigionieri politici "


V.R.
Segretario esecutivo
" Agire Insieme per i Diritti dell'uomo "
31 corsi Emilio Zola
69100 Villeurbanne
FRANCIA

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NOTIZIE BREVI

(Correttivo: il venerdì 17 al posto del sabato 18)
MANIFESTAZIONE
DEL VENERDÌ 17 DICEMBRE 1999 HA 18 H 00
davanti all'ambasciata del Gibuti
Via Emilio Menier a Parigi 16

VENITE NUMEROSI IN OMAGGIO ALLE VITTIME DI ARRIBA
E PER LA LIBERAZIONE DI TUTTI I PRIGIONIERI POLITICI

 

FOTO: Retrospettiva sulle manifestazioni

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08/12 liberazione di tre detenuti di opinione.
Un primo gesto di M. Guelleh in risposta alle nostre chiamate?

Abbiamo appena appreso all'istante la liberazione dei tre giornalisti che erano stati incarcerati nel Settembre 99. Si tratta di Sigg..

  • ALI MEIDAL WAIS (Vecchio capo di Stato Maggiore)
  • Schiuma IDRISS (Vecchio candidato unico dell'opposizione)
  • DAHER AHMED FARAH (giornalista)
Tutti i tre erano stati fermati e condannati alle pene di prigione ferma a causa di articoli apparsi sui giornali " Il Tempo " e " Il Renouveau ". Questi giornali sono vietati in Gibuti per il potere attualmente.

Appena possibile pubblicheremo delle notizie complementari.

Le loro prime parole sono state dei ringraziamenti per i lettori di La Libertà che si sono mobilitati così molto da alcuni giorni. Col loro appoggio e l'azione delle nostre Associazioni, abbiamo giocato un ruolo importante. È un primo successo e dobbiamo inseguire la mobilitazione per ottenere la liberazione di tutti gli altri prigionieri.

Vogliamo sperare che questo gesto sia il primo che il Presidente Guelleh manda alla comunità internazionale, per mostrare che il suo regime smette di affondare nella repressione e che ha deciso di cambio di via.... Siamo sensibili, ma resta ancora a Gabode tutti i prigionieri politici di cui pubblichiamo l'elenco in questo numero ed aspettiamo l'annuncio della loro liberazione per rinforzare questa ipotesi e per fare saperlo a tutti i nostri lettori.

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04/12 CHIAMATA INTERNAZIONALE
PER LA LIBERAZIONE DI TUTTI
I PRIGIONIERI POLITICI INCARCERATI IN GIBUTI

Tutti questi prigionieri sono incarcerati
nelle condizioni spaventose addirittura del moyen-âge,
senza igiene, senza cura e senza assistenza giudiziale.

 

L'ardhd lancia una chiamata a tutti i suoi lettori
affinché si mobilitano in favore della liberazione,
prima del 1 gennaio 2000,
di tutti i prigionieri politici incarcerati in Gibuti,
(la maggior parte senza giudizio).

Questa chiamata si rivolge in precedenza al Presidente GUELLEH per chiedergli
un gesto di umanità e di clemenza in questo periodo del Ramadan e dell'anno 2000.

Un tale gesto " forte " avrà immediatamente delle conseguenze favorevoli in:

  • libérerant la coscienza dei dirigenti della Repubblica all'alba del secondo millenario,
  • contribuendo a restaurare l'immagine molto compromessa del regime in seno alla comunità internazionale,
  • provando infatti " il desiderio ", affermato così spesso (ma mai ininterrotto di effetto), di condurre Gibuti verso la Democrazia,
  • ponendo i negoziatori del Gibuti in una posizione più favorevole
    all'epoca della conferenza bilaterale di dicembre sull'attribuzione degli aiuti francesi
    per le cinque prossime anni.

Offriamo a tutti i lettori di " La Libertà "
chi divide il nostro punto di vista tre possibilità
per imbarcarsi ai nostri lati in questo passo::

1 - o direttamente per E-mail
Basta inviarci semplicemente un E-mail
indicando per esempio:

" Chiedo al Governo del Gibuti la liberazione
senza condizione di tutti i prigionieri politici "

aggiungere il vostro nome e nome, la città ed il paese dove risiedete
ed il vostro indirizzo E-mail e se c'è luogo, il nome della vostra Associazione,
affinché possiamo tenervi informati del seguito della nostra azione.

Indirizzo: jlschaal@ardhd.org


2 - o firmando direttamente la petizione,
cliccate qui: http://agorax.com/signe.html

3 - o per Posta o per Fax
Le petizioni possono essere inviate da posta o per fax:
ARDHD Fax: 33 (0)1.46.34.25.93
84 via il Santo Louis nell'isola
75004 scommesse Francia

Infine, non dimenticate di mandare
un E-mail a tutti i vostri amici,
affinché la catena si sviluppa...
Non l'interrompete soprattutto!!!!


SEGUITO: tutte le petizioni saranno trasmesse al Presidente Guelleh.
Più la mobilitazione internazionale sarà importante,
più avremo di convincere il regime
di liberare questi uomini, ingiustamente incarcerati
prima della fine del millennio.

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ELENCO NON ESAURIENTE DEI PRIGIONIERI DI OPINIONE IN GIBUTI

1 - ordinanze illegalmente in Etiopia
estradati poi subito in Gibuti per essere accusati di assassinio, di tentativo di assassinio
e di volo in gruppo armata:

Estradati il 27 settembre 1997
Ali Mohamed Makki, nato nel 1958
Mohamed Kadamy Youssouf nato il 12/05/1950
Mohamed Daoud Chehem

Estradati il 4 ottobre 1997
Kamil Mohamed Ahmed dice Kabir, nato nel 1960

Estradati:
Aden Moussa Yakissa (ordinanza a Sakhisso) nato nel 1970 a Hanlé
Ammina Haggar Barho (ordinanza ad Aissata) nato nel 1977 a Mahia
Bourhan Mohamed Sceicco (ordinanza a Chiamò) nato nel 1966 a Tadjoura
Houssein Ali Mohamed (ordinanza a Sakhisso) nato nel 1969 a Hanlé
Osman Dardar Mohamed (ordinanza ad Aissayta) nato nel 1962 ad Obock
Badoul Yayo Saïd (ordinanza ad Aïssayta) nato nel 1967 a Bouya

2 - ordinanze nei distretti del Nord del Gibuti

Aboubaker Mohamed Ayoub, ferito nato nel 1975 ad Obock
Aden Hassan Houmed dice Eder, ferito e senza cure, nato nel 1974 in Gibuti
Ali Ahaw Houmed, ferito nato nel 1980 in Gibuti
Ali Mohamed Ali, nato nel 1974 a Mabla
Daoud Ahmed Ali dice " Dinkara ", ferito nato nel 1967 in Gibuti
Haïssama Idriss Hami, ferito nato nel 1970 ad Alaïli-Dadda
Houmed Moussa Houmed, nato nel 1969 a Mabla
Houssein Ali Houmed, nato nel 1976 a Garassou

3 - ordinanze vicino ad Arta

Abdi Houfaneh Libano, nato nel 1964, sposato, padre di 2 bambini,
Abdi Moumin Djama, nato nel 1980, celibe,
Abdilahi Moussa Bouhoul, nato nel 1969, sposato, padre di 6 bambini,
Arab Ibrahim Amin, nato nel 1969, sposato, padre di 2 bambini,
Farah Ali Rirach, nato nel 1963, celibe,
Houssein Hagi Awaleh, nato nel 1969, sposato, padre di 4 bambini,
Ibrahim Mahamoud Abdi, nato nel 1977, celibe,
Schiuma Omar Waïs, nato nel 1972, celibe,
Omar Aden Abdi, nato nel 1962, sposato, padre di 2 bambini,
Osman Youssouf Houfaneh, nato nel 1967, sposato,
Robleh Farah Arreh, nato nel 1974, celibe,
Waberi Hersi Bahdon, nato nel 1966, celibe,

4 - ordinanza ad OBOCK

Abile Ahmed Houme, ordinanza il 15/11/98 per appartenenza al FRUD. Imprigionato nella Caserma dell'esercito, poi a Nagad ed infine dal 1/01/99 alla Prigione di Gabode

5 - la famiglia e le relazioni di Ismaël Guedi, vecchio vicino alla Presidenza che si è licenziata per non più garantire le estorsioni commesse dal Governo

Abdourahman Hassan Aïnan, sposato padre di 6 bambini,
Ahmed Hoche Hared, sposato padre di 9 bambini,
Ali Robleh Darar, sposato padre di 12 bambini,
Andilahi Robleh Darar, sposato padre di 2 bambini
Daher Guedi Hared, celibe
Eleyeh Aman, sposato padre di 2 bambini,
Ibrahim Samireh Darar, celibe
Mahamoud Miguil Obsieh, sposato padre di 11 bambini,
Omar Guedi Hared, 70 anni padre di 22 bambini,
Saïd Mahamoud, sposato padre di 5 bambini,
Waïs Guelleh Bahdon, sposato padre di 12 bambini,……

6 - giornalisti dell'opposizione incarcerata il 2 e 23 settembre 99

Generale Ali Meidal WAIS,
Vecchio capo di Stato Maggiore dell'AND, Co-direttore del giornale " Il Tempo "
Schiuma Ahmed IDRISS, Presidente dell'opposizione abitante del Gibuti Unificata,
Condirettore del giornale " Il Tempo "
Daher Ahmed FARAH, Presidente del P.R.D. e direttore del giornale " Il Renouveau "

7 - altri prigionieri

Abdoulfatah Moussa, figlio di Spumò IDRISS, incarcerato il 22 giugno 1999
AHMED SALAH:
atleta del Gibuti, vecchio capitano nell'AND, incarcerato il 24 novembre 1999

.... e di altri ancora.

 

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FRONTE PER LA RISTORAZIONE
DI
L'UNITÀ E DI LA DEMOCRAZIA


Contatto :0032/476342583
Bruxelles, il 02 12 1999


COMUNICHI DI STAMPA

Nello scopo di " affamare " i combattenti del FRUD, gli autorità abitanti del Gibuti hanno decretato un blocco alimentare sull'insieme dei due distretti del Nord (Tadjourah ed Obock).
La popolazione del parte posteriore paese, toccata già duramente dalla rappresaglia dell'esercito, si vede ogni approvvigionamento in derrata alimentare vietata a partire da capoluogo dei distretti.

Questo blocco alimentare seguito i violenti combattimenti che oppongono dal 24 novembre ultimo essi combattenti del FRUD alle truppe governative che hanno subito delle pesanti perdite.

Il FRUD lancia una chiamata pressante alla comunità internazionale ed alle organizzazioni no-governative affinché intervengono di emergenza in favore di questa popolazione presa in ostaggio per il governo abitante del Gibuti.


MOHAMED A HOUMADO
Portavoce della direzione del FRUD

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MANIFESTAZIONE DAVANTI A
L'AMBASCIATA DEL BURKINA FASO

159, BD HAUSSMMANN - SCOMMESSA 8

Martedì 7 dicembre 1999 a 18 h 30

 

Abbiamo appreso l'organizzazione di una manifestazione davanti all'ambasciata del Burkina Faso domani alle 18 30 (159 Viale Haussman, 8), alla chiamata di numerose associazioni.

Questa manifestazione ha per obiettivo di protestare contro l'inseguimento per attentato contro la sicurezza dello stato impegnato contro le teste del collettivo per lo schiarimento dell'assassinio di Norbert Zongo.

Il compleanno della morte di questo ultimo è il 13 dicembre prossimo. Sembra che una manifestazione dei 30 nov. abbiano riunito 30 000 persone al Burkina, e che il potere augura rompere il movimento che si staglia per il 13/12. I membri del collettivo sarebbero stati l'oggetto di minacce dirette da fine novembre.

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PND
PARTITO NAZIONALE DEMOCRATICO
------------
LIBERTÀ - RESPONSABILITÀ - SOLIDARIETÀ
------------
B.P: 10204
Tale: 34 21 94
Indirizzo elettronica: awaleh@intnet.dj
------------
GIBUTI
-------------
Comunicato

Prima di lasciare il potere, Nelson Mandela aveva giudicato necessario di prodigare un consiglio al suo delfino Tabo Mbeki. Questo consiglio era stipulato come segue: " pensa a non mai cingerti di cortigiani ".

Il consiglio che l'illustre Mandela ha tramandato al suo successore costituisce in realtà l'assioma che deve guidare ogni persona chiamata a prendere in mano il destino di un paese o di una nazione.

Purtroppo, il nostro paese gira la schiena a questa verità. Rimane il regno del courtisanerie. I responsabile dei dipartimenti ministeriali rivaleggiano in questo campo. Tutte le loro azioni mirano a " piacere al capo supremo ". Accecati che sono per questa ossessione, non possono trattenersi dal commettere al dritto degli spropositi del loro " capo benamato ".

Il cortigiano non ha esistenza propria. Esiste solamente per e per il capo: è la legge del courtisanerie.

Va senza dire che un paese sottomesso ad una tale legge andrà diritto al baratro.

Tra la coorte di cortigiani che popolano i corridoi del potere da noi, c'è un essere del nome di Rifki Ba… mio… kha…ra… mio, un nome di cui la risonanza sembra strana a noi altri abitanti di questa parte del mondo, un nome che sembra provenire dai confini del Himalaya. Questo essere assunto tuttavia una ministero chiave del nostro paese. È porta parola del governo, ministro delle stazioni e telecomunicazioni e responsabile delle comunicazioni (media di stato).

Apparentemente, M. Rifki Bamakharama non ha il senso della modestia. È convinto che niente gli è vietato in questo paese. Questo è così come non si è preoccupato di attaccare si all'eroe dell'indipendenza che sono negandomi il diritto di dirigere il P.N.D di cui sono il presidente fondatore. Tutto sommato, mi toglie il diritto di esprimermi nel mio proprio paese. Un mondo alla rovescia: ha non ci che in Gibuti che si può assistere ad una tale situazione ha ordinato ai media dello stato (televisione, radio giornale " La Nazione ") di diffondere una notizia scorretta a sapere che il presidente del Partito Nazionale Democratico (PND) non si chiama più M. Aden Robleh Awaleh ma Mahdi Ahmed Abdillahi, un fantoccio del regime in posto. M. BAMAKHRAMA ignora probabilmente che la radio e la televisione del Gibuti sono percepite tristemente dal popolo del Gibuti come i sœurs gemelli del celebre " radio delle mille colline " della Ruanda di cui il ruolo è stato di seminare l'odio e la zizzania.


Apprendendo questo comunicato, la mia reazione non è stata per niente quella della rivolta e del disprezzo. Per essere sincero, questo comunicato ha fatto nascere al dritto in me un profondo sentimento di pietà del regime in posto. Mi sono chiesto ciò che spinge questo regime ad erigere la menzogna e la dissimulazione in sistema di governo.

Il regime deve arrendersi all'evidenza. Deve sapere gli incontournables seguenti dati:

1) che il PND come il PRD (l'altro partito che il regime tenta di smantellare) fanno parte dei quattro partiti politici riconosciuti da una legge referendario corollario della costituzione del 04 settembre 1992;

2) che non appartiene al regime in posto qualunque sia di designare i dirigenti dei quattro partiti costituzionalmente riconosciuti;

3) che sono il presidente-fondatore del PND e che sono in carne molto ora ed in osso. Nessuna pressione, nessuna intimidazione di alcuno al naturale che sia non può impedirmi di esprimermi nel mio paese. Unica la morte può farmi tacere! In vecchio combattente della libertà la morte non mi spaventa anche. Ricordo che sono stata già vittima di un tentativo di assassinio, nel 1977, a quattro giorni della proclamazione dell'indipendenza, tentativo che mi era costato un rene e la metà degli intestini.

4) che il fatto di rifiutare ogni forma di opposizione costituisca non solo una violazione flagrante della costituzione del 04 settembre 1992 ma impedisci anche il paese di raggiungere la concordia nazionale e lo sviluppo.

I del Gibuti non sono stupidi; sono lontano da essere dei minatori; sanno chi è che in questo paese. Nessuno del Gibuti non crede alla menzogna che intrattiene il regime a proposito del PND. Ne è parimenti per le ambasciate ed organizzazioni internazionali accreditate nel nostro paese. I collocamento in scene del RPP, partito al potere, non ingannano né l'opinione nazionale né l'opinione internazionale. Questo è dire che il burattino MAHDI AHMED è solamente una marionetta del regime in posto. Il suo tentativo di usurpare il nome del PND è destinato all'insuccesso.

Il regime insegue del suo vindicte gli avvocati ed i media internazionali nel solo scopo di portarli a garantire i suoi avanies. È della pena persa.

Il PND è nell'opposizione e fa parte integrante dell'opposizione abitante del Gibuti Unificata (O.D.U).

Fa in Gibuti, il 6 dicembre 1999


Il presidente del P.N.D
Aden Robleh Awaleh

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REPORTER SENZA FRONTIERE

Reporter senza frontiere
Segreteria internazionale
Ufficio Africa
5 via Geoffroy Marie - 75009 Parigi Francia
Tél: (33) 1 44 83 84 84
Fax: (33) 1 45 23 11 51
E-mail: afrique@rsf.fr
Web: www.rsf.fr

_____________________________________________________________________________
Comunicato stampa
Per diffusione immediata Parigi, 7 dicembre 1999


Burkina Faso

Dove ne è l'inchiesta
sulla morte di Norbert Zongo?

In occasione del primo compleanno della morte del giornalista Norbert Zongo, il 13 dicembre 1999 Reporter senza frontiere rendono un rapporto che fa il punto sulle avanzato dell'inchiesta pubblico e sulle promesse fatte dagli autorità burkinabés per delucidare questo affare.

" Il fatto, constata l'organizzazione che nessuno dei sei indiziati citati per la Commissione di inchiesta indipendente sia stato incolpato a questo giorno, e che Francesco Compaoré, il fratello del capo dello stato, non sia stato anche sentito per il giudice istruttore, manifesta che il potere, malgrado le sue dichiarazioni non è sempre deciso a fare tutta la luce su questo affare. L'organizzazione aggiunge che " l'espulsione a due riprese dei rappresentanti di Reporter senza frontiere - in maggio e settembre 1999 - manifesto della cattiva volontà degli autorità burkinabés. Queste misure non contribuiscono ad acquietare la situazione creata dalla morte di Norbert Zongo e rinforzano l'impressione che il regime ha delle cose a nascondere ".

Reporter senza frontiere si preoccupano anche della lentezza del giustizia burkinabé in questo affare: " L'argomento largamente invocato della presunzione di innocenza non saprebbe nascondere la poca sollecitudine di cui la giustizia dà prova per mettere in causa i vera responsabili della morte del direttore di L'indipendente. Oggi, il giudice istruttore incaricato dello schienale dispone di tutti i mezzi materiali per condurre a bene la sua inchiesta, ma sicuramente non della latitudine necessaria ".

Infine, Reporter senza frontiere raccomandano " ai principali finanziatori del Burkina Faso, ed in modo particolare all'unione europea (l'articolo 5 della Convenzione di Lomé IV condiziona l'aiuto portato dalle istanze di Bruxelles al " rispetto dei diritti dell'uomo "), di fare pressione sulle autorità di Ouagadougou affinché tutta la luce sia fatta sugli assassini di Norbert Zongo e dei suoi tre compagni ".

Questo rapporto, in una preoccupazione di trasparenza è stato mandato al governo burkinabé più di un mese anteriore la sua diffusione. A questo giorno, Reporter senza frontiere non hanno ricevuto nessuna risposta.

Peraltro, sempre in occasione del primo compleanno della morte del giornalista, l'organizzazione conduce una campagna di stampa in sette paesi dell'Africa occidentale (Benin, Burkina Faso, Costa d'Avorio, Guinea, Mali, Niger e Togo). Una ventina di giornali ha accettato di offrire dello spazio pubblicitario per diffondere la foto del veicolo carbonizzato di Norbert Zongo corredato del messaggio: Il " presidente del Burkina Faso, avevate fatto delle promesse concernente gli assassini del giornalista Norbert Zongo. Sarebbero partite in fumo, esse anche "?.

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Per ogni informazione complementare, volete contattare Jean-Francesco Julliard a lui (33) 1 44 83 84 84 o consultate il sito di Reporter senza frontiere: www.rsf.fr

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COMUNICHI
DEL PROCURATORE GENERALE
E DEL PRESIDENTE DI LA CAMERA DI ACCUSA
DEL GIBUTI

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Nota dell'ARDHD:
Non sappiamo lo scopo ricercato dai magistrati del Gibuti che hanno pubblicato questo comunicato il 27 novembre. Ma appare che si sono screditati completamente diffondendolo. Due ipotesi sono possibili:

  • o hanno scritto questo testo della loro propria iniziativa. Il mondo intero li considererà come gli uomini poco affidabili, capaci di affermare delle notizie assolutamente false, contraddette dai periti internazionali e delle associazioni di cui il rigore è incontestabile
  • va bene, e è più verosimile, hanno ubbidito alle pressioni governative. Ciò conferma che non hanno nessuna indipendenza e che il loro giudizio è sottomesso alle volontà del potere dittatoriale.

Nei due casi di figura, confermano che non sono degni di fiducia per giudicare degli uomini e degli affari: mancanza di indipendenza, rifiuto della verità, eccetera..

I nostri lettori possono consultare sul sito, in particolare:

  1. il rapporto del FIDH,
  2. gli elementi di notizia complementare del FIDH
  3. il Rapporto di avvocati Senza Frontiere.

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MINISTERO DI LA GIUSTIZIA
DEGLI AFFARI PENITENZIARI E MUSULMANI
REPUBBLICA DEL GIBUTI
Unità - Uguaglianza - Pace

IL PARQUET GENERALE

URGENTE

Gibuti, il 27 novembre 1999

 

COMUNICATO

L'insieme dei magistrati del Gibuti vicino tutte le giurisdizioni del Gibuti di diritto comune, eccessivi per i termini e conclusioni del rapporto di una commissione di inchiesta, internazionale sulle " condizioni di detenzione in Gibuti, così come le dichiarazioni " degli autori del rapporto nella Stampa, deploriamo vivamente del resto il carattere parziale, oltraggioso e diffamatorio del tali proposito privo di ogni fondamento.

La magistratura del Gibuti che ha autorizzato e facilitato in ogni trasparenza lo svolgimento di questa missione senza pastoia nessuna, non può tollerare tuttavia senza reagire, gli smarrimenti inaccettabili ed ingiuriosi al loro luogo, degli autori di un rapporto di cui il carattere partigiano e disonesto ubbidisce più delle considerazioni extragiudiziali che alla manifestazione della verità oggetto iniziale di questa missione.

Anche se i magistrati del Gibuti (ogni giurisdizione confusa) non pretendono per niente alla perfezione nei loro campi di attribuzione rispettiva, non ne rimane meno della giustizia del Gibuti è resa quotidianamente malgrado, i suoi mezzi ahimè limitati nei termini / uguali ragionevoli e nel rispetto assoluto dei diritti della difesa e delle vittime e questo conformemente ai testi in vigore tenuto conto dei nostri impegni internazionali e stipulazioni onusiennes in materia.

Di più, contrariamente alle affermazioni eccessive ed abusive dei redattori del rapporto, le condizioni di detenzione alla Prigione civile di Gabode e quella di Obock, sono dei più clementi e conviviali quando si sa che il diritto di visita delle famiglie di detenuti è tanto largo che senza limiti con spesso possibilità per esse di rimettere loro stesse in mano propria le gavette di cibo e discutere all'occorrenza con essi il tutto sotto lo sguardo complice dei custodi che non recalcitrano per niente inoltre ai liberi esercizi delle passeggiate o di sport fatta eccezione per lasciare il perimetro della prigione.

Da allora, la pretesa lotta di clan, mancanza di cure o assenza di seguito medico supposto, violenze detenzione abusiva o arbitraria, corruzioni diniego di ricorso o assenza di controllo giudiziale della detenzione allegata di malafede e senza prova nessuna, non sono in realtà che i frutti dell'immaginazione certo feconda dei membri della missione che ha all'evidenza un'idea preconcetta o un ricordo indelebile delle giustizie e sistemi penitenziari africani, è tutti similari per un spirito occidentale in male di sensazione. Una semplice concertazione coi delegati della Croce Rossa Internazionale che visitano regolarmente ed i centri di detenzione del Gibuti avrebbero evitato liberamente probabilmente alla missione di pescare per ignoranza vista il suo tempo di soggiorno molto limitato e di oltrepassare le sue competenze di attribuzione portando gratuitamente ed ingiustamente il discredito sul nostro sistema giudiziale fosse puntellato a torto o a ragione da un membro della giustizia del Gibuti, tra una moltitudine dei magistrati che hanno curiosamente un'opinione contraria non riportata.

II è di conseguenza di dominio pubblico, come confermate da altre missioni nazionali ed internazionali che le condizioni di detenzione alla Prigione civile di Gabode e dipendenze, superano largamente le norme minime delle Nazioni Unite in materia di detenzione. La volontà dei poteri pubblici di migliorarlo ancora più per la dotazione in mezzi che mancano crudelmente in questo periodo di crisi può soddisfarci solamente.

In conclusione, il nostro passo ha per obiettivo di esprimere la nostra rivolta faccia a questo collocamento in causa inammissibile in primo luogo, poi di ristabilire nei suoi diritti tutta la verità sulla giustizia del Gibuti al nostro senso screditato senza l'inferiore giustificazione ed all'insaputa di quelli lo stesso che la rende quotidianamente, per le persone probabilmente di malafede, allora stesso che aspettavamo del loro parte concorso e cooperazioni suscettibili di aprirci durevolmente le vie del consolidamento del nostro giovane stato di diritto.

PER LA MAGISTRATURA DEL GIBUTI:

IL PROCURATORE GENERALE
ALI MOHAMED ABDOU

IL PRESIDENTE DI LA CAMERA DI ACCUSA
MOHAMED WARSAMA RAGUEH

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10/12 COMUNICANO DI L'A.F.A.D.D.


I TRE LEADER DI L OPPOSIZIONE DEL GIBUTI È STATA LIBERATA.

Schiuma IDRISS AHMED, ALI MEIDAL e DAHER AHMED hanno Fatto L Oggetto D Una Misura Di Clemenza da parte del Regime Dittatoriale Del Gibuti.

L ASSOCIAZIONE FRANCESE DEGLI AMICI DEI DEMOCRATICI DI GIBUTI RÉJOUIT DI QUESTA NOTIZIA CHE È IL RISULTATO DI LA LOTTA CONDOTTA DA TUTTI GLI UOMINI E LE DONNE DI QUESTO PAESE, PER TUTTE LE ORGANIZZAZIONI PER IL MONDO AFFINCHÉ GIBUTI ENTRE IN LA VIA DI LA DEMOCRAZIA.

L'A.F.A.D.D. RESTA MOBILITATA PER RAGGIUNGERE QUESTO OBIETTIVO E CHIEDI CHE TUTTI I PRIGIONIERI POLITICI SIANO LIBERI, CHE LE REGOLE DI L STATO DI DIRITTO SIANO RISPETTATE E CHE TUTTI I CITTADINI POSSANO BENEFICIARE IN QUESTA FINE DI SECOLO DEI PRINCIPI DI LIBERTÀ DI PROGRESSO E DI PACE.

FA A SCOMMESSA, IL 9 DICEMBRE 1999


Roger Calatayud
Presidente dell'A.F.A.D.D.

Avvocato alla Corte
20 via Brauhauban
F-65000 TARBES
tél.: 00 33 (0) 5 62 34 10 83
fax.: 00 33 (0) 5 62 51 39 09
courriel: rv.calatayud@wanadoo.fr

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10/12 DICHIARAZIONE
DI L'UIDH E DEL SUO SEZIONE BURKINABE, IL MBDHP

La situazione nazionale al Burkina Faso è segnata da una crisi istituzionale profonda dall'assassinio del giornalista Norbert Zongo e di tre (3) altre persone, il 13 Dicembre 1998.

La ricerca della verità in questi schienali ed in altri schienali di crimini di opinione che riguarda un centinaio di persone, identificate per il Movimento Burkinabè dei Diritti dell'uomo e dei Popoli (MBDHP), il Collettivo delle organizzazioni democratiche di massa e dei partiti politici, il collegio di saggi, incontro di numerosi ostacoli al livello della giustizia.

Altre lagnanze rialzate dal collettivo contro il potere dell'IVe Repubblica e concernente l'impunità, i leggi liberticides gli ostacoli istituzionali (codice elettorale e costituzione), non trovano di soluzione, malgrado l'insistenza del movimento sociale che si è stagliato al Burkina Faso dal 13 dicembre 1998.

Blaise Compaoré ed il suo regime hanno scelto di aumentare la repressione sui cittadini ed i giovani (alunni, studenti) e dando così l'impressione di coprire gli assassini ed omicidi commisero e contro che il movimento cittadino " troppo questo è si è costituito troppo " per esigere che tutta la luce sia fatta su questi crimini.


La costanza e la determinazione del collettivo ad esigere la luce su tutti gli schienali di crimini impuniti valgono ai suoi responsabile delle seccature di ogni tipo:

  • disinformazione sulla natura del movimento contro l'impunità;
  • aggressioni contro il Presidente del collettivo e seccature giudiziali (attacco del suo domicilio il 10 Maggio 1999 per un gruppo di milizie, diretti per il Sindaco di Ouagadougou;
  • interpellanza per la gendarmeria al motivo di chiamata ad un colpo di stato contro il regime;
  • creazione di giornali a connotazione fascista per i suppôts del potere per prendersi al collettivo ed al suo Presidente Halidou Ouédraogo. Si tratta di: l'opinione ed il hebdo del Faso;

Dopo la pubblicazione del giornale " il Paese " di una dichiarazione del collettivo appellant le forze armate nazionali a non utilizzare la forza contro i manifestanti, tutti i membri dell'ufficio del collettivo così come due (2) giornalisti furono oggetto di un'interpellanza il 1 dicembre 1999, per la Sicurezza dello stato. Si tratta di:

  • Halidou Ouédraogo, Presidente del MBDHPet dell'UIDH, Presidente del Collettivo;
  • Mr Sagnon Tolé, Segretario Generale della Confederazione Generale del Lavoro
    del Burkina (CGTB) e Vizio Presidente del Collettivo;
  • Norbert Tiendrebeogo, Vizio Presidente del Collettivo e Presidente
    della Fronte dei Forze Sankaristes;
  • André Tibiri, Presidente dell'unione Generale degli studiati Burkinabè (UGEB)
    Delatore del Collettivo;
  • Il Dottor Sankara Benwendé, Rappresentando dell'unione dei Giovani Avvocati
    del Burkina, Delatore del Collettivo;
  • Medah Jean - Claude, Presidente dell'associazione dei Giornalisti
    del Burkina, Delatore del Collettivo.

i due giornalisti:

  • Boureima Sigué, Direttore del Giornale il " Paese "
  • Paulin Yaméogo, Direttore del Giornale " San FINA "

Presentati al Parquet della corte d'appello di Ouagadougou il 3/12/99 coi conclusioni di un'inchiesta della Sicurezza dello stato che li incarica dei seguenti fatti:

  • raggiunta alla sicurezza dello stato;
  • chiamata alla dissidenza in seno all'esercito;
  • chiamata alla disobbedienza in seno all'esercito;

Saranno rimessi in libertà ed invitati a ripresentarsi il martedì 7/12/99. Il Procuratore del Faso significherà loro che saranno convocati quanto prima in giustizia per intendersi giudicare dei fatti di demoralizzazione delle forze armate. Questi fatti possono trascinare una pena di imprigionamento di uno a cinque anni e di una pena di multa di 300 000 a 1 500 000 FCFA o di una di queste due pene solamente.

Questi fatti mostrano chiaramente che l'IVe Repubblica ha scelto i suoi mezzi, questo essere-a-dire ripararsi dietro i leggi scélérates per giudicare al suo modo i membri della società civile e dei partiti che conducono Troppo la lotta del movimento cittadino ", questo è troppo ".

In ogni caso, per ciò che è del passo del procuratore del Faso, le persone convocate davanti agli hanno risposto che l'esercito era un servizio pubblico, aperta alle critiche dei cittadini sui piani del suo funzionamento, della sua organizzazione, delle sue difettosità eventuali.

Così, i conclusioni del rapporto della Commissione di inchiesta Indipendente (CEI) indicando relativamente sei serio sospetti nel suo seno agli assassini di Sapouy ne è dei segni. Les tortures faites à David Ouédraogo jusqu'à ce que mort s'en suive, les tortures faites à Hamidou Ilboudo qui porte cette affreuse blessure dans le dos, le meurtre de Pépin Auguste Ouédraogo, de Mamadou Koné dans les locaux de la Police et de la Gendarmerie Burkinabè sont des faits qui indiquent, que l'armée n'est pas exempte de toutes critiques. Ne più, chiedere ai militari burkinabè di non sollevare i loro fucili sui bambini come fu il caso a Garango nel 1995, a Réo nel 1996, a Toma nel 1999, tradotti un buono comportamento del collettivo.

Il mondo intero celebre questo anno il 10 compleanno della Convenzione Internazionale dei Diritti del bambino. Peraltro, molto presto ed a titolo di contributo, l'UIDH ha organizzato a Bamako, in Mali un seminario su " il ruolo ed il posto dell'esercito nel processo democratico ". Hanno preso parte a questo incontro delle Alte personalità dei nostri differenti eserciti.

Il Burkina Faso ha ratificato tanto bene di numerosi testi sul piano regionale che internazionale (Convenzione sui Diritti del bambino, i Patti sui diritti civili e politici, economici, sociali - culturali del 1976...). La Comunità Internazionale ha adottato il 9 dicembre 1998 la Dichiarazione sui difensori dei diritti dell'uomo. Lo stato Burkinabè deve applicare questi testi.

L'uidh non è soddisfatto dello stato dei diritti dell'uomo al Burkina Faso e ricordi che questo paese ha promesso e ha lasciato un scritto davanti alla Commissione africana dei Diritti dell'uomo dove promette di mettere tutto in opera per regolare le domande pendenti nel campo dei diritti dell'uomo.

Il fatto di avere apostrofato anche durante alcune ore dei membri dell'ufficio di coordinamento dell'UIDH il 27 Novembre 1999 (Kapet di Bana, responsabile UIDH per le Isole, Julien Tobadja responsabile UIDH per l'Africa Anglophone), al motivo che non hanno a prendere la parola in una riunione del collettivo, manifesta di un frilosité ingiustificabile.


Perciò,

l'UIDH chiede l'annullamento puro e semplice della procedura, iniziata contro i membri dell'ufficio del collettivo di cui il suo presidente Halidou OUEDRAOGO.

Augura vivamente il trattamento degli schienali pendenti e non delucidati ancora da un'istituzione giudiziale veramente indipendente.

Ouagadougou, il 9 Dicembre 1999

Il Segretario Amministrativo


Christophe COMPAORE


Copia a:
- Tutte le sezioni dell'UIDH
- Tutti i membri dell'Ufficio di Coordinamento
- Tutti i membri che hanno lo statuto di osservatore vicino all'UIDH
- Membri vicino dai quali abbiamo un statuto

1) commissione africana (Banjul)
2) ECOSOC-New-York
3) ICBL
4) Nord/Sud di Lisbona
5) NORD/SUD XXI
- Ogni cancelleria
- Ogni istituzione delle Nazioni Unite ad Ouagadougou
- Collettivo delle Organizzazioni di Massa e dei Partiti Politici

NB: Un collettivo di avvocati si è costituito per un eventuale processo. I vostri contributi sono augurati.

Grazie per volere cortesemente informare la segreteria dell'UIDH di ogni azioni impresa.
UIDH
Tél: (226) 31 61 45
Fax: (226) 31 61 44
E-mail: uidh@fasonet.bf

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10/12 CHIAMATA
DEL PRESIDENTE
DI L'UNIONE DEL GIBUTI DEGLI STUDENTI IN PAKISTAN

" ESSENDO PRESIDENTE DI L'UNIONE DEL GIBUTI - STUDENTESSA IN PAKISTAN

I would like to inform all the djiboutien that we are celebrating our 10years of this union ..as we are citizen we are about ot make a network between djiboutien in the world where ever they are so try to cooperate with us.

assoweh
Presidente

" Vorrei informare tutti i del Gibuti che celebriamo i 10 anni di questa unione... Siccome siamo dei cittadini, stiamo mettendo in posto una rete tra tutti i del Gibuti nel mondo, ovunque si trovano, in modo da possano cooperare con noi ".

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10/12
COMUNICHI DEL
Partito Nazionale Démocratique,DJIBOUTI

--Urgente--

Ho appena stato informato dal Presidente del PND,M.Aden Robleh, che il
giornalista del Gibuti AMIR ADAWE, detenuto a Harar (Etiopia) da 5
mese, su istruzione del regime dittatoriale del Gibuti, è in una
situazione molto grave:Il è tra la vita e le morti, in seguito a
torture inflitte dai suoi carcerieri.

Nessuno è autorizzato a vederlo ivi compreso la sua famiglia.

Lancio una chiamata al soccorso, a tutte le organizzazioni che intervengono
nei diritti dell'uomo affinché intervengono al più presto
vicino al governo di Ethiopie,afin che questo stabilisse un diritto
di visita per il padre o la madre di M.AMIR ADAWE.

Grazie per il vostro aiuto

Saida Barreh
Rappresentante del PND in Francia ed in Europa

Tel:+33-1-56 08 12 48
Courriel: flc1@club-internet.fr

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Nota dell'ARDHD:
Amir ADAWEH, giornalista del Gibuti trascorreva le sue vacanze in Etiopia. È stato fermato dalle autorità etiopi e è stato incarcerato su ordine della Presidenza del Gibuti. Da noi non avevamo nessuna notizia di lui. La Libertà ha pubblicato parecchi comunicati a questo argomento. Oggi, il PND conferma la tragedia.

L'atteggiamento dell'Etiopia è veramente scandaloso. I SUOI DIRIGENTI SOSTENGONO NON SOLO APERTAMENTE LA DITTATURA DI M. GUELLEH, MA PIÙ INTERVENGONO DIRETTAMENTE IN GLI AFFARI INTERIORI DEL GIBUTI.

L'ethiopie è colpevole:

  • di avere messo a disposizione di M. Guelleh dei soldati e del materiale militare (elicotteri) che sono utilizzati per alimentare la guerra civile contro essi resistenti del FRUD,
  • di avere fermato ed estradato tutti i del Gibuti dell'opposizione in esilio in Etiopia. Disponevano di un titolo di soggiorno valido e malgrado ciò, le autorità etiopi li hanno rimessi alla polizia del Gibuti che li ha incarcerati immediatamente senza giudizio,
  • di totures contro i giornalisti.

 

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