Giornale indipendente di tutti gli abitanti del Gibuti dell'opposizione.
Tutte le notizie che il regime di M. GUELLEH cerca di nascondere. |
|||||||||||||||||||
Versioni
tradotte progressivamente in italiano, inglese e tedesco - |
|||||||||||||||||||
Sommario N° 11 del 5 al 11 dicembre 1999
|
|||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||
COMMISSIONE MISTA SU LA COOPERAZIONE
APERTURA IN LA SETTIMANA DEL 13/12
Durante questa riunione, la Francia deve presentare gli assi prioritari della cooperazione per le cinque prossime anni. La riorganizzazione del sistema giudiziale e di accesso della magistratura raffigura tra questi punti. Chiamiamo le autorità francesi ed in particolare il Ministero della Cooperazione a sospendere l'attribuzione di ogni aiuto francese, finché la pace non sarà ristabilita in Gibuti, che i prigionieri politici non saranno liberati e che i Diritti dell'uomo non saranno rispettati: arresto degli stupri, delle torture, degli internamenti arbitrari e delle esecuzioni sommarie ristabilimento della libertà di spostamento all'interno (soppressione di lasciare-passarli) ed all'esterno (restituzione di tutti i passaporti), Come l'abbiamo constatato, la guerra civile è stata rilanciata immediatamente appena il Governo dittatoriale ha ricevuto i primi versamenti del FMI. Un'importante operazione " detta di rastrellatura " è in corso nel Nord del Paese. Sono le popolazioni civili che sono le vittime: éxécutions, torture, stupri blocco alimentare di Tadjourah e di Obock. Beninteso, il denaro della Francia è (è stato / sarà) utilizzato dai dirigenti per la Guerra contro le popolazioni senza difesa. La Francia non può continuare a garantire questo regime che schernisce i Diritti dell'uomo ed a dargli i mezzi finanziari di mantenersi allo scapito di tutto un popolo. Questo governo mente senza arresto: aveva preso l'impegno di ridurre il numero di militari per dare l'illusione che si piegava alle esigenze del FMI. Poi, utilizza questi aiuti per rinforzare l'esercito Nazionale abitante del Gibuti. 400 / 450 nuovi soldati dell'ethnie Somalia sono stati mandati ultimamente in rinforzo nel Nord, per battersi ai lati dell'AND, della Polizia e della Gendarmeria mobilitata. Queste due ultime armi essendo mobilitate anche in questa operazione di un ampiezza invraissemblable. La nostra Associazione seguirà con la più grande vigilanza le decisioni che saranno prese all'epoca della conferenza. ------------------------------------------------------- Ritorno Sommario---------------------------------------------------------------- |
|||||||||||||||||||
POSTA DEI LETTORI
approvo sinceramente la vostra azione faccia ha questo dittatore
Lasciamivi innanzitutto augurate una molto buona fine di anno ed un buona
A.I. --------------------- Ritorno Sommario----------------------------------------------------------------
Chiedo ha M Isamel Omar Guelleh di rilasciare tutti i
--------------------- Ritorno Sommario----------------------------------------------------------------
Sollecito la mansuetudine del Governo abitante del Gibuti ed esortarelo ,comme delle centinaia di uomini per il mondo che vogliono vivere la loro vita su terra senza animosità ed in buono entente,à riportare la sua politica che mira gli oppositori al regime in posto.
È anormale di trattare l'uomo dall'opposizione per il disprezzo ,la costretto e la tortura ...Un regime si alza ascoltando e lavorando coi suoi avversari.
Auguro la liberazione dei prisoniers politici di questo paese ed aggiungere la mia richiesta a quella di quelli che non è indifferenti a ciò che accade laggiù.
--------------------- Ritorno Sommario---------------------------------------------------------------- La squadra di comunicazione della Presidenza sale all'interstizio... sotto le identità di prestito... per attaccare la nostra azione. sui temi:
" Tutto va a meraviglia, contrariamente ai vostri affirmantions quotidiani.
Lo confesso, certe cose non sono corrette, i diritti dell'uomo sono baffoués certe.
LE VOSTRE AIUTI FINANZIARIE, POTETE CUSTODIRLI PER VOI.....
CIAO,
Mr CHAAL-CATLAUD o io sanno ancora che cosa!!!
PENSARE-S'Y A DIMENTICARE GIBUTI
PENSO CHE QUESTO MESAGE PARAÎTRA NEL VOSTRO GIORNALE, A MENO CHE SIATE ANTI-DEMOCRATICI, HO PLAINEMENT IL DIRITTO DI AVANZARE LE MIE OPINIONI CHE SONO CONTRARI AL VOSTRO..
NON SIA NON QUESTO MR ESSI O DICENDO COSMOPOLITI.!!!!
SALUTI.......... P.S: non dimenticare di inserire il messaggio nella vostra prossima edizione.. da parte di un del Gibuti fiera dei loro.!!!!!!!!!!!! Per Waber AXM (?) --------------------------------------------------------------- Ritorno Sommario---------------------------------------------------------------- Caro amico,
La vostra lotta accanita per la libertà in Gibuti ha appena conosciuto uno
AR --------------------------------------------------------------- Ritorno Sommario----------------------------------------------------------------
- MOBILITARE PER COSTRUIRE -
AMIENS, IL 06 DICEMBRE 1999.
SIGNORE IL PRESIDENTE,
ALL'alba del terzo millenario ed in questo periodo particolare di ramadan dove la tolleranza è di collocamento da tutti i credenti, veniamo per il presento chiedervi la liberazione senza condizioni di tutti i Prigionieri Politici abitanti del Gibuti.
Volete gradire il Presidente, l'espressione dei nostri sentimenti i migliore e ringraziamenti anticipati.
Per la Federazione di Europa-sezione Francia dell'ACTUS
--------------------------------------------------------------- Ritorno Sommario----------------------------------------------------------------
" Chiedo al Governo del Gibuti la liberazione senza condizione di tutti
--------------------------------------------------------------- Ritorno Sommario----------------------------------------------------------------
|
|||||||||||||||||||
NOTIZIE BREVI
(Correttivo: il venerdì 17 al posto del sabato 18) MANIFESTAZIONE DEL VENERDÌ 17 DICEMBRE 1999 HA 18 H 00 davanti all'ambasciata del Gibuti Via Emilio Menier a Parigi 16
VENITE NUMEROSI IN OMAGGIO ALLE VITTIME DI ARRIBA
FOTO: Retrospettiva sulle manifestazioni
------------------------------------------------------Ritorno Sommario----------------------------------------------------------------
08/12 liberazione di tre detenuti di opinione.
Abbiamo appena appreso all'istante la liberazione dei tre giornalisti che erano stati incarcerati nel Settembre 99. Si tratta di Sigg..
Tutti i tre erano stati fermati e condannati alle pene di prigione ferma a causa di articoli apparsi sui giornali " Il Tempo " e " Il Renouveau ".
Questi giornali sono vietati in Gibuti per il potere attualmente.
Appena possibile pubblicheremo delle notizie complementari. Le loro prime parole sono state dei ringraziamenti per i lettori di La Libertà che si sono mobilitati così molto da alcuni giorni. Col loro appoggio e l'azione delle nostre Associazioni, abbiamo giocato un ruolo importante. È un primo successo e dobbiamo inseguire la mobilitazione per ottenere la liberazione di tutti gli altri prigionieri. Vogliamo sperare che questo gesto sia il primo che il Presidente Guelleh manda alla comunità internazionale, per mostrare che il suo regime smette di affondare nella repressione e che ha deciso di cambio di via.... Siamo sensibili, ma resta ancora a Gabode tutti i prigionieri politici di cui pubblichiamo l'elenco in questo numero ed aspettiamo l'annuncio della loro liberazione per rinforzare questa ipotesi e per fare saperlo a tutti i nostri lettori. ------------------------------------------------------Ritorno Sommario---------------------------------------------------------------- |
|||||||||||||||||||
04/12 CHIAMATA INTERNAZIONALE
Tutti questi prigionieri sono incarcerati
L'ardhd lancia una chiamata a tutti i suoi lettori
Questa chiamata si rivolge in precedenza al Presidente GUELLEH per chiedergli
Un tale gesto " forte " avrà immediatamente delle conseguenze favorevoli in:
Offriamo a tutti i lettori di " La Libertà "
_______________________________________________________________________ ELENCO NON ESAURIENTE DEI PRIGIONIERI DI OPINIONE IN GIBUTI
1 - ordinanze illegalmente in Etiopia
Estradati il 27 settembre 1997
Estradati il 4 ottobre 1997
Estradati:
2 - ordinanze nei distretti del Nord del Gibuti
Aboubaker Mohamed Ayoub, ferito nato nel 1975 ad Obock
3 - ordinanze vicino ad Arta
Abdi Houfaneh Libano, nato nel 1964, sposato, padre di 2 bambini,
4 - ordinanza ad OBOCK
Abile Ahmed Houme, ordinanza il 15/11/98 per appartenenza al FRUD.
Imprigionato nella Caserma dell'esercito, poi a Nagad ed infine dal 1/01/99 alla Prigione di Gabode
5 - la famiglia e le relazioni di Ismaël Guedi, vecchio vicino alla Presidenza che si è licenziata per non più garantire le estorsioni commesse dal Governo
Abdourahman Hassan Aïnan, sposato padre di 6 bambini,
6 - giornalisti dell'opposizione incarcerata il 2 e 23 settembre 99
7 - altri prigionieri
Abdoulfatah Moussa, figlio di Spumò IDRISS, incarcerato il 22 giugno 1999
.... e di altri ancora.
------------------------------------------------------- Ritorno Sommario----------------------------------------------------------------
|
|||||||||||||||||||
Nello scopo di " affamare " i combattenti del FRUD, gli autorità abitanti del Gibuti hanno decretato un blocco alimentare sull'insieme dei due distretti del Nord (Tadjourah ed Obock).
Questo blocco alimentare seguito i violenti combattimenti che oppongono dal 24 novembre ultimo essi combattenti del FRUD alle truppe governative che hanno subito delle pesanti perdite. Il FRUD lancia una chiamata pressante alla comunità internazionale ed alle organizzazioni no-governative affinché intervengono di emergenza in favore di questa popolazione presa in ostaggio per il governo abitante del Gibuti.
------------------------------------------------------- Ritorno Sommario----------------------------------------------------------------
|
|||||||||||||||||||
MANIFESTAZIONE DAVANTI A
159, BD HAUSSMMANN - SCOMMESSA 8 Martedì 7 dicembre 1999 a 18 h 30
Abbiamo appreso l'organizzazione di una manifestazione davanti all'ambasciata del Burkina Faso domani alle 18 30 (159 Viale Haussman, 8), alla chiamata di numerose associazioni. Questa manifestazione ha per obiettivo di protestare contro l'inseguimento per attentato contro la sicurezza dello stato impegnato contro le teste del collettivo per lo schiarimento dell'assassinio di Norbert Zongo. Il compleanno della morte di questo ultimo è il 13 dicembre prossimo. Sembra che una manifestazione dei 30 nov. abbiano riunito 30 000 persone al Burkina, e che il potere augura rompere il movimento che si staglia per il 13/12. I membri del collettivo sarebbero stati l'oggetto di minacce dirette da fine novembre. ------------------------------------------------------- Ritorno Sommario----------------------------------------------------------------
|
|||||||||||||||||||
PND PARTITO NAZIONALE DEMOCRATICO ------------ LIBERTÀ - RESPONSABILITÀ - SOLIDARIETÀ ------------ B.P: 10204 Tale: 34 21 94 Indirizzo elettronica: awaleh@intnet.dj ------------ GIBUTI ------------- Comunicato
Prima di lasciare il potere, Nelson Mandela aveva giudicato necessario di prodigare un consiglio al suo delfino Tabo Mbeki.
Questo consiglio era stipulato come segue:
" pensa a non mai cingerti di cortigiani ".
Purtroppo, il nostro paese gira la schiena a questa verità. Rimane il regno del courtisanerie. I responsabile dei dipartimenti ministeriali rivaleggiano in questo campo. Tutte le loro azioni mirano a " piacere al capo supremo ". Accecati che sono per questa ossessione, non possono trattenersi dal commettere al dritto degli spropositi del loro " capo benamato ". Il cortigiano non ha esistenza propria. Esiste solamente per e per il capo: è la legge del courtisanerie. Va senza dire che un paese sottomesso ad una tale legge andrà diritto al baratro. Tra la coorte di cortigiani che popolano i corridoi del potere da noi, c'è un essere del nome di Rifki Ba… mio… kha…ra… mio, un nome di cui la risonanza sembra strana a noi altri abitanti di questa parte del mondo, un nome che sembra provenire dai confini del Himalaya. Questo essere assunto tuttavia una ministero chiave del nostro paese. È porta parola del governo, ministro delle stazioni e telecomunicazioni e responsabile delle comunicazioni (media di stato). Apparentemente, M. Rifki Bamakharama non ha il senso della modestia. È convinto che niente gli è vietato in questo paese. Questo è così come non si è preoccupato di attaccare si all'eroe dell'indipendenza che sono negandomi il diritto di dirigere il P.N.D di cui sono il presidente fondatore. Tutto sommato, mi toglie il diritto di esprimermi nel mio proprio paese. Un mondo alla rovescia: ha non ci che in Gibuti che si può assistere ad una tale situazione ha ordinato ai media dello stato (televisione, radio giornale " La Nazione ") di diffondere una notizia scorretta a sapere che il presidente del Partito Nazionale Democratico (PND) non si chiama più M. Aden Robleh Awaleh ma Mahdi Ahmed Abdillahi, un fantoccio del regime in posto. M. BAMAKHRAMA ignora probabilmente che la radio e la televisione del Gibuti sono percepite tristemente dal popolo del Gibuti come i sœurs gemelli del celebre " radio delle mille colline " della Ruanda di cui il ruolo è stato di seminare l'odio e la zizzania.
Il regime deve arrendersi all'evidenza. Deve sapere gli incontournables seguenti dati: 1) che il PND come il PRD (l'altro partito che il regime tenta di smantellare) fanno parte dei quattro partiti politici riconosciuti da una legge referendario corollario della costituzione del 04 settembre 1992; 2) che non appartiene al regime in posto qualunque sia di designare i dirigenti dei quattro partiti costituzionalmente riconosciuti; 3) che sono il presidente-fondatore del PND e che sono in carne molto ora ed in osso. Nessuna pressione, nessuna intimidazione di alcuno al naturale che sia non può impedirmi di esprimermi nel mio paese. Unica la morte può farmi tacere! In vecchio combattente della libertà la morte non mi spaventa anche. Ricordo che sono stata già vittima di un tentativo di assassinio, nel 1977, a quattro giorni della proclamazione dell'indipendenza, tentativo che mi era costato un rene e la metà degli intestini. 4) che il fatto di rifiutare ogni forma di opposizione costituisca non solo una violazione flagrante della costituzione del 04 settembre 1992 ma impedisci anche il paese di raggiungere la concordia nazionale e lo sviluppo. I del Gibuti non sono stupidi; sono lontano da essere dei minatori; sanno chi è che in questo paese. Nessuno del Gibuti non crede alla menzogna che intrattiene il regime a proposito del PND. Ne è parimenti per le ambasciate ed organizzazioni internazionali accreditate nel nostro paese. I collocamento in scene del RPP, partito al potere, non ingannano né l'opinione nazionale né l'opinione internazionale. Questo è dire che il burattino MAHDI AHMED è solamente una marionetta del regime in posto. Il suo tentativo di usurpare il nome del PND è destinato all'insuccesso. Il regime insegue del suo vindicte gli avvocati ed i media internazionali nel solo scopo di portarli a garantire i suoi avanies. È della pena persa. Il PND è nell'opposizione e fa parte integrante dell'opposizione abitante del Gibuti Unificata (O.D.U). Fa in Gibuti, il 6 dicembre 1999
------------------------------------------------------- Ritorno Sommario----------------------------------------------------------------
|
|||||||||||||||||||
Reporter senza frontiere
_____________________________________________________________________________
Dove ne è l'inchiesta
In occasione del primo compleanno della morte del giornalista Norbert Zongo, il 13 dicembre 1999 Reporter senza frontiere rendono un rapporto che fa il punto sulle avanzato dell'inchiesta pubblico e sulle promesse fatte dagli autorità burkinabés per delucidare questo affare. " Il fatto, constata l'organizzazione che nessuno dei sei indiziati citati per la Commissione di inchiesta indipendente sia stato incolpato a questo giorno, e che Francesco Compaoré, il fratello del capo dello stato, non sia stato anche sentito per il giudice istruttore, manifesta che il potere, malgrado le sue dichiarazioni non è sempre deciso a fare tutta la luce su questo affare. L'organizzazione aggiunge che " l'espulsione a due riprese dei rappresentanti di Reporter senza frontiere - in maggio e settembre 1999 - manifesto della cattiva volontà degli autorità burkinabés. Queste misure non contribuiscono ad acquietare la situazione creata dalla morte di Norbert Zongo e rinforzano l'impressione che il regime ha delle cose a nascondere ". Reporter senza frontiere si preoccupano anche della lentezza del giustizia burkinabé in questo affare: " L'argomento largamente invocato della presunzione di innocenza non saprebbe nascondere la poca sollecitudine di cui la giustizia dà prova per mettere in causa i vera responsabili della morte del direttore di L'indipendente. Oggi, il giudice istruttore incaricato dello schienale dispone di tutti i mezzi materiali per condurre a bene la sua inchiesta, ma sicuramente non della latitudine necessaria ". Infine, Reporter senza frontiere raccomandano " ai principali finanziatori del Burkina Faso, ed in modo particolare all'unione europea (l'articolo 5 della Convenzione di Lomé IV condiziona l'aiuto portato dalle istanze di Bruxelles al " rispetto dei diritti dell'uomo "), di fare pressione sulle autorità di Ouagadougou affinché tutta la luce sia fatta sugli assassini di Norbert Zongo e dei suoi tre compagni ". Questo rapporto, in una preoccupazione di trasparenza è stato mandato al governo burkinabé più di un mese anteriore la sua diffusione. A questo giorno, Reporter senza frontiere non hanno ricevuto nessuna risposta. Peraltro, sempre in occasione del primo compleanno della morte del giornalista, l'organizzazione conduce una campagna di stampa in sette paesi dell'Africa occidentale (Benin, Burkina Faso, Costa d'Avorio, Guinea, Mali, Niger e Togo). Una ventina di giornali ha accettato di offrire dello spazio pubblicitario per diffondere la foto del veicolo carbonizzato di Norbert Zongo corredato del messaggio: Il " presidente del Burkina Faso, avevate fatto delle promesse concernente gli assassini del giornalista Norbert Zongo. Sarebbero partite in fumo, esse anche "?.
_____________________________________________________________________________
------------------------------------------------------- Ritorno Sommario----------------------------------------------------------------
|
|||||||||||||||||||
COMUNICHI
_____________________________________________________________________________
Nota dell'ARDHD:
Nei due casi di figura, confermano che non sono degni di fiducia per giudicare degli uomini e degli affari: mancanza di indipendenza, rifiuto della verità, eccetera..
I nostri lettori possono consultare sul sito, in particolare:
_________________________________________________________________________ MINISTERO DI LA GIUSTIZIA
IL PARQUET GENERALE URGENTE Gibuti, il 27 novembre 1999
COMUNICATO
L'insieme dei magistrati del Gibuti vicino tutte le giurisdizioni del Gibuti di diritto comune, eccessivi per i termini e conclusioni del rapporto di una commissione di inchiesta, internazionale sulle " condizioni di detenzione in Gibuti, così come le dichiarazioni " degli autori del rapporto nella Stampa, deploriamo vivamente del resto il carattere parziale, oltraggioso e diffamatorio del tali proposito privo di ogni fondamento. La magistratura del Gibuti che ha autorizzato e facilitato in ogni trasparenza lo svolgimento di questa missione senza pastoia nessuna, non può tollerare tuttavia senza reagire, gli smarrimenti inaccettabili ed ingiuriosi al loro luogo, degli autori di un rapporto di cui il carattere partigiano e disonesto ubbidisce più delle considerazioni extragiudiziali che alla manifestazione della verità oggetto iniziale di questa missione. Anche se i magistrati del Gibuti (ogni giurisdizione confusa) non pretendono per niente alla perfezione nei loro campi di attribuzione rispettiva, non ne rimane meno della giustizia del Gibuti è resa quotidianamente malgrado, i suoi mezzi ahimè limitati nei termini / uguali ragionevoli e nel rispetto assoluto dei diritti della difesa e delle vittime e questo conformemente ai testi in vigore tenuto conto dei nostri impegni internazionali e stipulazioni onusiennes in materia. Di più, contrariamente
alle affermazioni eccessive ed abusive dei redattori del rapporto, le condizioni
di detenzione alla Prigione civile di Gabode e quella di Obock, sono dei più
clementi e conviviali quando si sa che il diritto di visita delle famiglie
di detenuti è tanto largo che senza limiti con spesso possibilità
per esse di rimettere loro stesse in mano propria le gavette di cibo e discutere
all'occorrenza con essi il tutto sotto lo sguardo complice dei custodi che
non recalcitrano per niente inoltre ai liberi esercizi delle passeggiate o
di sport fatta eccezione per lasciare il perimetro della prigione. Da allora, la pretesa lotta di clan, mancanza di cure o assenza di seguito medico supposto, violenze detenzione abusiva o arbitraria, corruzioni diniego di ricorso o assenza di controllo giudiziale della detenzione allegata di malafede e senza prova nessuna, non sono in realtà che i frutti dell'immaginazione certo feconda dei membri della missione che ha all'evidenza un'idea preconcetta o un ricordo indelebile delle giustizie e sistemi penitenziari africani, è tutti similari per un spirito occidentale in male di sensazione. Una semplice concertazione coi delegati della Croce Rossa Internazionale che visitano regolarmente ed i centri di detenzione del Gibuti avrebbero evitato liberamente probabilmente alla missione di pescare per ignoranza vista il suo tempo di soggiorno molto limitato e di oltrepassare le sue competenze di attribuzione portando gratuitamente ed ingiustamente il discredito sul nostro sistema giudiziale fosse puntellato a torto o a ragione da un membro della giustizia del Gibuti, tra una moltitudine dei magistrati che hanno curiosamente un'opinione contraria non riportata. II è di conseguenza di dominio pubblico, come confermate da altre missioni nazionali ed internazionali che le condizioni di detenzione alla Prigione civile di Gabode e dipendenze, superano largamente le norme minime delle Nazioni Unite in materia di detenzione. La volontà dei poteri pubblici di migliorarlo ancora più per la dotazione in mezzi che mancano crudelmente in questo periodo di crisi può soddisfarci solamente. In conclusione, il nostro
passo ha per obiettivo di esprimere la nostra rivolta faccia a questo collocamento
in causa inammissibile in primo luogo, poi di ristabilire nei suoi diritti
tutta la verità sulla giustizia del Gibuti al nostro senso screditato
senza l'inferiore giustificazione ed all'insaputa di quelli lo stesso che
la rende quotidianamente, per le persone probabilmente di malafede, allora
stesso che aspettavamo del loro parte concorso e cooperazioni suscettibili
di aprirci durevolmente le vie del consolidamento del nostro giovane stato
di diritto. PER
LA MAGISTRATURA DEL GIBUTI: IL PROCURATORE
GENERALE IL PRESIDENTE
DI LA CAMERA DI ACCUSA
- ------------------------------------------------------Ritorno Sommario----------------------------------------------------------------
|
|||||||||||||||||||
10/12 COMUNICANO DI L'A.F.A.D.D.
------------------------------------------------------Ritorno Sommario----------------------------------------------------------------
|
|||||||||||||||||||
La situazione nazionale al Burkina Faso è segnata da una crisi istituzionale profonda dall'assassinio del giornalista Norbert Zongo e di tre (3) altre persone, il 13 Dicembre 1998. La ricerca della verità in questi schienali ed in altri schienali di crimini di opinione che riguarda un centinaio di persone, identificate per il Movimento Burkinabè dei Diritti dell'uomo e dei Popoli (MBDHP), il Collettivo delle organizzazioni democratiche di massa e dei partiti politici, il collegio di saggi, incontro di numerosi ostacoli al livello della giustizia. Altre lagnanze rialzate dal collettivo contro il potere dell'IVe Repubblica e concernente l'impunità, i leggi liberticides gli ostacoli istituzionali (codice elettorale e costituzione), non trovano di soluzione, malgrado l'insistenza del movimento sociale che si è stagliato al Burkina Faso dal 13 dicembre 1998. Blaise Compaoré ed il suo regime hanno scelto di aumentare la repressione sui cittadini ed i giovani (alunni, studenti) e dando così l'impressione di coprire gli assassini ed omicidi commisero e contro che il movimento cittadino " troppo questo è si è costituito troppo " per esigere che tutta la luce sia fatta su questi crimini.
Dopo la pubblicazione del giornale " il Paese " di una dichiarazione del collettivo appellant le forze armate nazionali a non utilizzare la forza contro i manifestanti, tutti i membri dell'ufficio del collettivo così come due (2) giornalisti furono oggetto di un'interpellanza il 1 dicembre 1999, per la Sicurezza dello stato. Si tratta di:
i due giornalisti:
Presentati al Parquet della corte d'appello di Ouagadougou il 3/12/99 coi conclusioni di un'inchiesta della Sicurezza dello stato che li incarica dei seguenti fatti:
Saranno rimessi in libertà ed invitati a ripresentarsi il martedì 7/12/99. Il Procuratore del Faso significherà loro che saranno convocati quanto prima in giustizia per intendersi giudicare dei fatti di demoralizzazione delle forze armate. Questi fatti possono trascinare una pena di imprigionamento di uno a cinque anni e di una pena di multa di 300 000 a 1 500 000 FCFA o di una di queste due pene solamente. Questi fatti mostrano chiaramente che l'IVe Repubblica ha scelto i suoi mezzi, questo essere-a-dire ripararsi dietro i leggi scélérates per giudicare al suo modo i membri della società civile e dei partiti che conducono Troppo la lotta del movimento cittadino ", questo è troppo ". In ogni caso, per ciò che è del passo del procuratore del Faso, le persone convocate davanti agli hanno risposto che l'esercito era un servizio pubblico, aperta alle critiche dei cittadini sui piani del suo funzionamento, della sua organizzazione, delle sue difettosità eventuali. Così, i conclusioni del rapporto della Commissione di inchiesta Indipendente (CEI) indicando relativamente sei serio sospetti nel suo seno agli assassini di Sapouy ne è dei segni. Les tortures faites à David Ouédraogo jusqu'à ce que mort s'en suive, les tortures faites à Hamidou Ilboudo qui porte cette affreuse blessure dans le dos, le meurtre de Pépin Auguste Ouédraogo, de Mamadou Koné dans les locaux de la Police et de la Gendarmerie Burkinabè sont des faits qui indiquent, que l'armée n'est pas exempte de toutes critiques. Ne più, chiedere ai militari burkinabè di non sollevare i loro fucili sui bambini come fu il caso a Garango nel 1995, a Réo nel 1996, a Toma nel 1999, tradotti un buono comportamento del collettivo. Il mondo intero celebre questo anno il 10 compleanno della Convenzione Internazionale dei Diritti del bambino. Peraltro, molto presto ed a titolo di contributo, l'UIDH ha organizzato a Bamako, in Mali un seminario su " il ruolo ed il posto dell'esercito nel processo democratico ". Hanno preso parte a questo incontro delle Alte personalità dei nostri differenti eserciti. Il Burkina Faso ha ratificato tanto bene di numerosi testi sul piano regionale che internazionale (Convenzione sui Diritti del bambino, i Patti sui diritti civili e politici, economici, sociali - culturali del 1976...). La Comunità Internazionale ha adottato il 9 dicembre 1998 la Dichiarazione sui difensori dei diritti dell'uomo. Lo stato Burkinabè deve applicare questi testi. L'uidh non è soddisfatto dello stato dei diritti dell'uomo al Burkina Faso e ricordi che questo paese ha promesso e ha lasciato un scritto davanti alla Commissione africana dei Diritti dell'uomo dove promette di mettere tutto in opera per regolare le domande pendenti nel campo dei diritti dell'uomo. Il fatto di avere apostrofato anche durante alcune ore dei membri dell'ufficio di coordinamento dell'UIDH il 27 Novembre 1999 (Kapet di Bana, responsabile UIDH per le Isole, Julien Tobadja responsabile UIDH per l'Africa Anglophone), al motivo che non hanno a prendere la parola in una riunione del collettivo, manifesta di un frilosité ingiustificabile.
l'UIDH chiede l'annullamento puro e semplice della procedura, iniziata contro i membri dell'ufficio del collettivo di cui il suo presidente Halidou OUEDRAOGO. Augura vivamente il trattamento degli schienali pendenti e non delucidati ancora da un'istituzione giudiziale veramente indipendente. Ouagadougou, il 9 Dicembre 1999 Il Segretario Amministrativo
1) commissione africana (Banjul)
Grazie per volere cortesemente informare la segreteria dell'UIDH di ogni azioni impresa.
------------------------------------------------------Ritorno Sommario----------------------------------------------------------------
|
|||||||||||||||||||
10/12 CHIAMATA
" ESSENDO PRESIDENTE DI L'UNIONE DEL GIBUTI - STUDENTESSA IN PAKISTAN I would like to inform all the djiboutien that we are celebrating our 10years of this union ..as we are citizen we are about ot make a network between djiboutien in the world where ever they are so try to cooperate with us. assoweh " Vorrei informare tutti i del Gibuti che celebriamo i 10 anni di questa unione... Siccome siamo dei cittadini, stiamo mettendo in posto una rete tra tutti i del Gibuti nel mondo, ovunque si trovano, in modo da possano cooperare con noi ". ------------------------------------------------------Ritorno Sommario----------------------------------------------------------------
|
|||||||||||||||||||
10/12
--Urgente--
Ho appena stato informato dal Presidente del PND,M.Aden Robleh, che il
Nessuno è autorizzato a vederlo ivi compreso la sua famiglia.
Lancio una chiamata al soccorso, a tutte le organizzazioni che intervengono
Grazie per il vostro aiuto
Saida Barreh
Tel:+33-1-56 08 12 48
______________________________________________________________________________
Nota dell'ARDHD:
L'atteggiamento dell'Etiopia è veramente scandaloso. I SUOI DIRIGENTI SOSTENGONO NON SOLO APERTAMENTE LA DITTATURA DI M. GUELLEH, MA PIÙ INTERVENGONO DIRETTAMENTE IN GLI AFFARI INTERIORI DEL GIBUTI. L'ethiopie è colpevole:
------------------------------------------------------Ritorno Sommario----------------------------------------------------------------
|
|||||||||||||||||||