L'EUROPA HA IL POTERE D'INTERVENIRE EFFICACEMENTE
A GIBUTI

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  • Il bilancio statale é assicurato prevalentemente dagli aiuti e dalle sovvenzioni europee
  • La Francia possiede a Gibuti la sua più grande base militare estera : 3500 uomini e un numero considerevole di operatori che intervengono a tutti i livelli nella pubblica amministrazione in qualità di consiglieri.

In queste condizioni é evidente che la Francia e l'Unione Europea dispongono di mezzi di pressione sufficienti per intervenire presso il Governo di Gibuti e porre fine alle sinistre pratiche di una delle dittature più sanguinarie del Continente africano.

La minaccia d'una interruzione temporanea di aiuti finanziari é un'arma temibile per un governo che si trova in permanenza sull'orlo della bancarotta.
Fino ad ora la Francia ha garantito e sostenuto finanziariamente il regime in vigore.

Nel gennaio 1999 ha accordato due nuove sovvenzioni al Presidente Gouled, la prima dell'ordine di 3,5 Milioni di F.F., la seconda di 65 m. di F.F.
Parallellamente il Primo Ministro di Gibuti ha recentemente effettuato un soggiorno a Roma per sollecitare finanziamenti dal Governo Italiano.

Non si tratta certamente di privare di aiuti una popolazione che avrebbe in realtà un enorme bisogno di sostegno da parte delle autorità della Comunità Europea ( sempre che davvero tali aiuti giungano ad allievare le sofferenze della gente !) quanto piuttosto di utilizzare temporaneamente tale mezzo di pressione per imporre il ritorno immediato alla democrazia e al rispetto dei Diritti Umani.

Noi chiediamo a tutte le classi politiche francesi ed europee d'intervenire presso i rispettivi governi perché condizionino il versamento dei loro aiuti alla cessazione immediata delle violenze e degli abusi commessi ogni giorno contro la popolazione civile e gli oppositori politici.

Ringraziamo sin d'ora tutti i giornalisti e i rappresentanti della stampa che vorranno informare l'opinione pubblica del loro Paese su quanto sta avvenendo in questi giorni a Gibuti.


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